Aria
29 Gennaio 2016
Presentato oggi il rapporto sull’inquinamento atmosferico di Legambiente.
E’ critica la situazione di Vicenza la più inquinata del Veneto e la terza città più inquinata d’Italia
Leggi il dossier nazionale
Scarica il Comunicato Stampa di Legambiente Vicenza
PM10: Vicenza con 110 sforamenti nel 2015 si pone al 1° posto della classifica Regionale ed al 3° della classifica Nazionale. Siamo a più di 3 volte il limite di sforamenti consentito (la concentrazione giornaliera di 50 μ/m3 da non superare più di 35 volte l’anno).
Ancor più preoccupante è che la concentrazione media annua di 40 μg/m3 al giorno è stata superata: per tutto il 2015 l’aria di Vicenza ha avuto ogni giorno una concentrazione media di 44,2 μ/m3 (fonte elaborazione Legambiente Padova su dati ARPAV http://www.legambientepadova.it/smog/pm/anno)
Nel 2014 (l’anno più piovoso di sempre) avevamo fatto “solo” 77 sforamenti, ma già a Gennaio 2015 Legambiente aveva avvertito di aver iniziato molto male l’anno: al 25 Gennaio avevamo fatto già 18 sforamenti. Ed infatti così è stato. Sono già 7 anni di fila che sforiamo i 35 Giorni! Oggi possiamo dire lo stesso, l’anno è appena cominciato e siamo già a livelli di emergenza. I dati degli ultimi giorni si possono trovare a questo indirizzo: http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/bollettini/aria/rete_pm10_details.php?grafico=34
Anche gli altri inquinanti atmosferici segnano criticità per il nostro capoluogo, in particolare l’ozono troposferico con 26 sforamenti sui 25 ritenuti accettabili per per legge.
Visti i recenti articoli del mese di dicembre e gennaio apparsi sui giornali ci teniamo a precisare che il problema non sono le precipitazioni assenti, bensì le poche ed inefficaci politiche di abbattimento del PM10, uniti alla disinformazione dilagante a riguardo. Questa situazione di elevato inquinamento atmosferico sopra i limiti non è infatti una novità, è la norma da quando si hanno dati validati sugli inquinanti atmosferici in Veneto grazie alla rete di monitoraggio dell’Arpav.
Gli interventi emergenziali presi a dicembrp dalla Provincic e dal Comune di Vicenza pur essendo nella giusta direzione sono poco più che palliativi e non riescono a tamponare il problema, men che meno a produrre un cambiamento culturale nella popolazione: l’unico modo per risolvere l’avvelenamento dei nostri polmoni.
Il blocco del traffico, il divieto di utilizzo di camini e stufe a basso rendimento energetico, la riduzione delle temperature del riscaldamento e l’obbligo di spegnere il motore durante l’arresto prolungato nel tempo devono essere non solo consigli, ma regole che prevedono controlli in modo da farle applicare.
Con una semplice ispezione si troverebbero facilmente migliaia di condomini vicentini con temperature ben più alte dei 19 gradi consentiti. Se nessuno controlla e sanziona a cosa serve fare il regolamento?
A gennaio 2015 scrivevamo: “Ciò che si evince dall’analisi dei dati è che il problema principale è legato alla mobilità e all’immissione in atmosfera di inquinanti dovuti all’uso eccessivo di mezzi privati con motore a scoppio, a poco valgono le migliorie tecniche, ciò che realmente serve è un piano di mobilità che riduca drasticamente l’uso della macchina. Non basta “spostare” il traffico su direttrici esterne alla città, bisogna diminuire significativamente gli spostamenti in macchina. Bene quindi gli interventi volti ad aumentare la ciclabilità nel territorio vicentino che si stanno realizzando, ma serve anche un netto potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico…”
Siamo sempre dello stesso avviso, la soluzione è RIDURRE DRASTICAMENTE di bruciare combustibili fossili.
Le soluzioni sono molte, alcune sintetizzate nel decalogo che Legambiente ha pubblicato proprio il 23 Dicembre 2015 (visionabile qui http://goo.gl/QE1RMG) Ciò che chiediamo all’amministrazione provinciale e locale è:
Crediamo che la città di Vicenza possa diventare ciò che si definisce una SMART CITY, ma per farlo deve avere il coraggio di attuare politiche di efficentamento e cambiamento ambientale coraggiose, stanziare le risorse economiche per farlo e puntare su aziioni che siano in grado di modificare concretamente le abitudini dei suoi cittadini. E’ questo il contributo che la nostra città deve dare all’Italia perchè gli impegni presi dal paese all COOP 21 non siano lettera morta, è questo ciò che il governo della città deve impegnarsi a portare avanti per lasciare ai nostri figli un’aria migliore di quella che stiamo già facendo respirare loro.
Adriano Verneau.