E’ iniziata la prima fase del progetto europeo
CAPTOR (Collective Awareness Platform for Tropospheric Ozone Pollution – finanziato nell’ambito del programma
HORIZON 2020-ICT-10-2015-RIA). Il progetto coinvolgerà Italia (Valle del Po) Spagna e Austria, tre regioni europee fortemente colpite dall’inquinamento da Ozono (O3), e prevede l’impiego di sensori a basso costo per il monitoraggio del livello di O3 nell’aria. (Sito Internet
www.captor-project.eu)
Come dimostrato dai dati riportati nella relazione annuale sulla qualità dell’aria per il 2015, redatta dall’ArpaV,
il Veneto rappresenta una delle situazioni più a rischio per la salute umana a causa del continuo superamento del valore Obiettivo a Lungo Termine (OLT) relativo al livello di Ozono troposferico (calcolato come media del numero di giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120 ug/mc).
Per questo motivo il Veneto, ed in particolare
Vicenza, è stato selezionato, assieme a
Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia per aderire al progetto CAPTOR. Tale progetto si svilupperà per un periodo di 3 anni (inizio 01-01-2016 – fine 31-12-2018), durante i quali verranno installati e testati in totale
35 sensori per il monitoraggio dell’Ozono in ambiente rurale. Questi sensori sono stati ideati e progettati presso l’
Universitat Politècnica de Catalunya di Barcellona (Spagna) e sono stati pensati per essere installati e manutenuti dagli stessi
cittadini, i quali saranno
parte attiva del progetto. Verranno coinvolti infatti nell’ospitare i sensori presso la propria abitazione e nel monitoraggio dei dati, in questo modo si intende portare i cittadini ad avere una maggiore consapevolezza dello stato della qualità dell’aria nella propria città.
L’
obiettivo principale che si pone il progetto CAPTOR è quello di favorire la collaborazione tra le comunità locali, i cittadini, le ONG e la ricerca scientifica, inducendo ad una maggiore consapevolezza che a sua volta possa indirizzare a
trovare soluzioni pratiche per risolvere il problema dell’inquinamento ambientale, collaborando con le amministrazioni locali e regionali.
Il primo passo è stato quello di accostare il sensore CAPTOR ad una centralina ArpaV di Vicenza per i primi test e per la taratura dello strumento. La centralina scelta è quella che si trova all’interno di una limitata area verde in Quartiere Italia in via Nicolò Tommaseo (guarda le centraline di Vicenza). Il passo successivo sarà quello di individuare alcune zone di periferia, pubbliche e private, per l’installazione degli stessi, con lo scopo di monitorare il livello di Ozono troposferico in ambiente rurale. E’ risaputo infatti che proprio nelle zone rurali delle città, in particolare nei periodi estivi, l’Ozono raggiunge i valori massimi di concentrazione ciò è dovuto a reazioni chimiche che coinvolgono gli inquinanti precursori (in particolare NOX) prodotti principalmente in contesto urbano attraverso processi antropici.
Nello sviluppo e attuazione di questo progetto sono state coinvolte anche Jessica e Martina, due volontarie che presteranno Servizio Civile per un anno presso Festambiente Vicenza. In questi giorni si sono già messe all’opera, contattando i responsabili di progetto per Legambiente Nazionale e Regionale. A breve arriverà il sensore CAPTOR, che verrà installato in Q.re Italia per i test e la taratatura che avranno durata di circa due mesi.