Educazione
22 Novembre 2012
Rovigo, 16 novembre 2012 – Comunicato stampa
Legambiente presenta la situazione in Veneto
L’edilizia scolastica è vecchia, ferma a storici problemi di sicurezza. La messa a norma resta il tallone d’Achille: quasi la metà degli edifici non possiede le certificazioni di agibilità, più del 65% non ha quello di prevenzione incendi e il 36% degli edifici ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti. È la fotografia scattata da Ecosistema Scuola 2012 di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola.
Il Veneto e Padova si piazzano verso il fondo della classifica; quasi tutti i parametri sono sotto la media nazionale.
96 i capoluoghi di provincia coinvolti nell’indagine con l’obiettivo di restituire il quadro di quanto gli enti locali competenti, Comuni (responsabili per scuole materne, elementari e medie) e Province (competenti per le Superiori) investano in politiche che intrecciano sostenibilità e sicurezza.
I dati sono relativi al 2011 e sono stati raccolti tramite questionari compilati dagli stessi Enti Locali.
Rispetto al panorama italiano, con un sud che arranca (per la manutenzione ordinaria investiti al sud in media 4.501 euro per singolo edificio contro i 9.872 euro nel settentrione), il Veneto ha dimostrato di saper investire in qualità per il futuro delle nuove generazioni?
La risposta è negativa, visto che le scuole dei nostri capoluoghi sono posizionate da metà graduatoria in giù: Belluno 37º, Venezia 43º, Treviso 60º, Padova 69º, Rovigo 70º e Vicenza 71º, mentre Verona decide di non inviare il questionario.
“Veramente desolante l’analisi completa della situazione veneta, che dimostra una situazione sorprendentemente negativa” – spiega Gigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto.
L’associazione ambientalista chiede con forza che si metta mano all’edilizia scolastica, per renderla a norma, di qualità, ecocompatibile.
“Una grande opera pubblica necessaria nel nostro Paese tanto quanto quella per mettere in sicurezza i nostri territori. Sono questi gli interventi di edilizia che piacciono a Legambiente: non devastano né consumano suolo, ma sono volano per creare occupazione e ri-qualificazione professionale in un comparto che deve saper guardare all’innovazione”.
E conclude: “Le amministrazioni locali venete si sono mosse bene e rapidamente per solarizzare molti tetti scolastici. Se lo stesso attivismo lo si avesse avuto per chiedere o stanziare risorse utili a porre rimedio ai tanti gravi ritardi evidenziati dal rapporto, oggi potremmo vantare risultati complessivamente migliori. La qualità edilizia è un investimento per il futuro del Paese: scuole belle, sicure ed accoglienti funzionano da stimolo all’attività educativa culturale per insegnanti e studenti”.
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