Territorio

PARCHI VENETI – APPELLO ONLINE PER ASSOCIAZIONI E COMITATI

15 Febbraio 2017

La questione sul ridimensionamento del Parco Regionale dei Colli Euganei è sempre più partecipata: le associazioni ambientaliste del nostro territorio stanno facendo pressione sulla Giunta Regionale per promuovere una “Conferenza regionale sulle aree protette”, in modo da analizzare la situazione regionale e individuare i punti da aggiornare o modificare della legge.
Il percorso che la Giunta ha promesso di intraprendere, insieme ai sindaci dei Comuni interessati e all’Ente Parco entro fine marzo, è quello di prendere una decisione sul futuro del Parco dei Colli Euganei.

Negli ultimi mesi non è stata contestata solo la perimetrazione del Parco dei Colli Euganei, ma anche il sistema di governance di tutti i parchi italiani, che negli ultimi anni ha lasciato a desiderare. A questo proposito si sono riunite nove associazioni regionali (Legambiente, Italia Nostra, Lipu, Lac, Cai, FAI, Fiab, Wwf e Aiig) ed è stato realizzato un appello rivolto a tutto l’associazionismo, ai gruppi locali, ai comitati di impegno civico, del sociale, sportivo e delle categorie economiche che hanno a cuore i parchi.

Inviate la vostra adesione tramite il sito www.parchitesoroveneto.it in cui trovate il testo dell’appello.

Le associazioni ambientaliste chiedono di indire una Conferenza Regionale sulle aree protette che sappia dibattere sul ruolo dei parchi, sulla loro funzione di acceleratore di pratiche economiche di green economy, di garante del mantenimento dei valori culturali racchiusi nei nostri territori. L’obiettivo delle associazioni promotrici è arrivare ad un testo di legge quadro sulle aree protette che goda di ampia condivisione.


Negli ultimi mesi oltre alla proposta di legge sul ridimensionamento del Parco dei Colli Euganei e del Parco della Lessinia (vedi “Giù le mani dai Colli Euganei”)e la legge sul “disturbo venatorio” (vedi “Non disturbate i cacciatori”) è stata approvata un’ulteriore proposta di legge che castiga i cacciatori che sparano vicino ai quartieri abitati, con una lunga serie di violazioni passibili di multe varianti tra i 26 a 3600 euro, raddoppiate in caso di reiterazione con immediata sospensione della licenza, in modo da rendere “eque” le pene tra cacciatori e cittadini; la legge sul disturbo venatorio aveva risvegliato, infatti, moltissime polemiche sull’inequità delle sanzioni per i cittadini che disturbano l’attività venatoria e piscatoria (fino a 3.600 euro) e per i cacciatori che sparano in prossimità di quartieri abitati (300 euro).

“La legge statale 157/92 – spiega Sergio Berlato – prevede il divieto per il cacciatore di esercitare l’attività venatoria ad una distanza inferiore a cento metri dalle abitazioni. Dal momento che ci sono alcuni bracconieri che, non rispettando la legge, si permettono di andare a sparare nelle vicinanze delle abitazioni, azione che non è solo illegale ma che produce anche un impatto fortemente negativo per l’opinione pubblica, riteniamo di doverli sanzionare pesantemente e nello stesso modo in cui abbiamo appena deciso di sanzionare coloro che vogliono intenzionalmente impedire l’esercizio di attività lecite come la caccia e la pesca“; almeno una nota positiva sulla faccenda.

Jessica Canella

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