Educazione
12 Maggio 2017
Quest’anno abbiamo pensato all’idea di sviluppare un contatto diretto con la natura. La definizione “Corso teorico pratico” indica proprio l’abbinamento dell’aspetto conoscitivo che si è concretizzato con due ore in aula, con l’aspetto pratico cioè …. nel campo (le altre due di ogni lezione sono state dedicate a questo aspetto). Anche la scelta del periodo in cui svolgere il corso è ricaduta su un momento dell’anno in cui il lavoro dei nostri corsisti avesse potuto essere “visibile e tangibile”: in primavera si vedono spuntare i primi germogli e le prime gemme e, con un po’ di fortuna, anche durante le nostre lezioni orticole si sono viste spuntare le prime foglioline!
La collaborazione con la Fattoria Sociale Il PomoDoro nasce come evoluzione del nostro interesse sul tema orti e piccola agricoltura sostenibile, dopo il corso svoltosi nel 2016. Abbiamo creato nella nostra newsletter mensile una “Rubrica mercatini sostenibili del vicentino”, nella quale abbiamo raccontato le realtà che espongono nei mercatini biologici e a km 0 presenti sul territorio e proposto alcune date in cui queste erano presenti. Si tratta di produttori con cui siamo venuti a contatto e che abbiamo cercato di conoscere di persona.
Attraverso le visite ai mercatini abbiamo conosciuto i responsabili della Fattoria che, generosamente, ci hanno messo a disposizione la professionalità dell’agronomo, Dr. Roberto de Marchi, che ha curato la docenza, e poi la logistica e il terreno per la pratica.
La realtà delle fattorie sociali cerca di conciliare l’attività agricola che porta i ragazzi all’esercizio manuale e al contatto diretto con la natura, con le disabilità di persone meno fortunate. Nello specifico la Fattoria Sociale Il PomoDoro è sita presso una casa colonica della campagna vicentina la cui struttura è circondata da terreni destinati alla coltivazione di ortaggi in serra e all’aria aperta. Il progetto, attualmente in itinere, prevede l’ampliamento delle coltivazioni, l’accoglienza e l’allevamento di animali da cortile. In fattoria c’è un piccolo negozio che vende gli ortaggi di stagione. I ragazzi, e non solo, possono usufruire di un servizio di ristorazione, che durante il fine settimana è aperto a tutti coloro che sono curiosi dal punto di vista gastronomico e biologicamente intransigenti. Questa piccola attività si chiama “La Frasca” proprio per ricordare le antiche usanze contadine che vedevano i mezzadri e i braccianti mangiare sotto la frasca degli alberi. Naturalmente i prodotti usati in cucina sono quelli coltivati in fattoria, cioè a km 0, integrati da altri forniti da fattorie “amiche” che hanno fatto le stesse scelte biologiche.
Il connubio tra “conoscenza di buone pratiche agricole” e “contatto diretto con il sociale” ci è sembrato molto interessante. Le forme di industrializzazione dell’agricoltura del Novecento sono tra i principali responsabili di molti degli attuali, più gravi, squilibri ambientali del pianeta: cambiamenti climatici, minore disponibilità di acque di falda e di superficie, impoverimento del suolo, deforestazione, erosione genetica, forzatura della maturazione e della stagionalità dei prodotti, con perdita dei sapori, cibi contaminati da residui chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente. Oggi possiamo spezzare questa dinamica e trasformare l’agricoltura in un prezioso alleato per affrontare le grave crisi ambientale e creare un’economia sostenibile. Esiste un’agricoltura che è già all’opera per il cambiamento, praticata da molti produttori italiani ed europei attenti ai processi naturali, alla complessità e alla specificità locale degli ecosistemi, capaci di innovare, sperimentare nuove tecnologie senza perdere mai di vista gli antichi saperi della cultura rurale. Il principale motore di questo cambiamento sono: agricoltura biologica, agricoltura biodinamica, e, in genere, le mille forme di agricoltura legate alle vocazioni dei territori.
La nostra opera, in collaborazione con gli amici del PomoDoro, mira a creare sensibilizzazione e consapevolezza tra le persone, quale modalità prioritarie di rispetto e difesa dell’ambiente che ci circonda.
Il programma del corso prevedeva i seguenti argomenti:
• sabato 25 marzo: la patata – scheda informativa e piantumazione sul campo;
• sabato 1 aprile: le solanacee estive (pomodoro, peperone, melanzana) – scheda informativa e piantumazione in serra e sul campo;
• sabato 8 aprile: l’asparago – scheda informativa e raccolta sul campo;
• sabato 15 aprile: visita guidata alla azienda Masiero – viticoltura e biodinamica – di Trissino
I costi di partecipazione sono stati preventivati in:
Euro 55,00 per i non iscritti a Legambiente
Euro 45,00 per i soci Legambiente e i minori di 25 anni
Rispetto all’anno precedente il corso è costato un po’ di più, ma la quota prevedeva anche un piccolo “brunch” in fattoria a fine mattinata. Abbiamo mangiato sotto la barchessa, su tavolate predisposte dai ragazzi, e il buon cibo, il sole primaverile e le chiacchiere leggere hanno creato un clima di piacevole convivialità tra i partecipanti, corsisti e non.
L’ultima giornata del corso si è rivelata una piacevole gita alla scoperta di un angolo delizioso del territorio vicentino. Non solo siamo stati tutti colpiti dalla bellezza del luogo e dall’ospitalità dei padroni di casa, ma l’incontro con il produttore vinicolo Masiero è stato occasione di riflessione su scelte coraggiose che all’apparenza possono sembrare anticonformiste, ma alle quali solo il tempo può dare ragione.
Tutti i partecipati hanno dimostrato un grande interesse per gli argomenti presentati durante il corso e molta curiosità è stata stimolata proprio dal lavorare insieme direttamente sul campo. Tutto ciò ha dato vita ad una formula molto originale rispetto ai corsi sull’orticultura che normalmente si programmano sul territorio, tanto che vorremmo riproporre con cadenza periodica altri incontri affrontando tematiche diverse, tutte correlate alla conoscenza dell’ambiente e conducendo una riflessione su come viverlo.
Un ringraziamento particolare a Roberto De Marchi per la dedizione dimostrata e a Marilina Cortivo per l’entusiasmo dirompente.
Silvia Bortolan
Coordinatrice e responsabile del corso