Acqua

Operazione Fiumi: i primi dati dell’edizione 2023

16 Giugno 2023

Giovedì 15 giugno, presso la nuova aula didattica del Parco Retrone, si è tenuta la prima tappa di restituzione di “Operazione Fiumi – Esplorare per Custodire”, la campagna di monitoraggio sullo stato di salute dei corsi d’acqua della regione realizzata da Legambiente Veneto in collaborazione con ARPAV.
Quest’anno le analisi erano rivolte al rilevamento del famigerato Escherichia coli – il batterio fecale la cui presenza permette di verificare lo stato di depurazione delle acque; dell’erbicida di sintesi Glifosate – utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in Italia in agricoltura; dei Clorpirifos, sostanze attive insetticide ad ampio spettro di azione utilizzate per la difesa di diverse colture, in particolare la vite.

I dati al momento disponibili riguardano l’Escherichia coli ed evidenziano già una situazione a dir poco critica. Per il terzo anno consecutivo, infatti, i fiumi Bacchiglione e Retrone presentano livelli allarmanti, con picchi significativi in particolare a Vicenza con valori oltre i 14.000 MPN/100ml sul Bacchiglione e di oltre 77.000 MPN/100ml sul Retrone. Per questo Legambiente oggi rilancia un allarme per individuare le origini dell’inquinamento e intervenire con urgenza, perché i valori riscontrati nella quasi totalità dei punti campionati dimostrano la presenza di criticità persistenti per la depurazione di Bacchiglione e Retrone. Secondo i dati raccolti sugli 8 punti monitorati tra i due fiumi, 6 risultano oltre i limiti: 4 punti su 6 nel Bacchiglione e entrambi i punti del Retrone.

“Cattiva o insufficiente depurazione, presenza di scarichi o sversamenti illegali o il mancato allacciamento alla rete fognaria di alcuni edifici, sono alcune delle possibili cause” – spiega Francesco Tosato di Legambiente Padova, portavoce della campagna Operazione Fiumi.

Come ricordato da Valentina Dovigo, Presidente del circolo Legambiente Vicenza, per evitare la contaminazione da Escherichia Coli occorrono anche più controlli delle attività agricole-zootecniche, in particolare lo spandimento dei liquami, oltre che un monitoraggio degli scarichi civili, attivandosi per completare il collettamento alla rete di depurazione delle abitazioni ancora sprovviste nei pressi dei punti campionati. Inoltre, la creazione di un parco agricolo urbano attorno alla città, la riqualificazione delle sponde fluviali a scopo ambientale e ricreativo e la collocazione di piste ciclabili lungo le aste fluviali da collegare alla rete ciclabile urbana sono interventi concreti che il circolo locale ha già più volte sollecitato proprio per una maggiore valorizzazione della risorsa fluviale.

“La situazione è tale da imporre una reazione decisa da parte degli Amministratori Locali ai quali chiediamo di interpellare con urgenza i responsabili dei processi di depurazione afferenti al fiume e dei processi di gestione dei reflui zootecnici del territorio circostante – dichiara Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto – servono risposte e interventi che ripristinano una situazione di sicurezza e salubrità delle acque dei due fiumi, che non possono più essere rimandate perché esiste un concreto rischio per l’ecosistema fluviale oltre che per l’uso irriguo delle acque di questi fiumi”.

Il comunicato stampa è disponibile qui: comunicato stampa 15 giu

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