La vicenda dell’inquinamento delle acque superficiali e di falda del vastissimo territorio compreso tra le province di Vicenza, Padova e Verona sembra stia volgendo al termine. Lo è perlomeno per l’azienda che ne è stata responsabile. È infatti recente la notizia della presentazione di istanza di fallimento dell’azienda di Trissino Miteni spa.
Il Consiglio di Amministrazione dell’azienda Miteni spa ha consegnato istanza di fallimento e avviato il
licenziamento di tutti i dipendenti, tuttavia proseguirà le attività almeno fino alla metà di gennaio 2019. L’azienda ha infatti inviato al Prefetto di Vicenza il crono-programma che definisce i processi industriali da portare a conclusione al fine di garantire la messa in sicurezza degli impianti. Portando a conclusione le lavorazioni avviate, la Miteni potrà coprire gli stipendi dei lavoratori per i mesi di novembre e dicembre. C’è però il timore che questa decisione sia stata intrapresa per
respingere la responsabilità dell’inquinamento, lasciando che siano la Regione ed i cittadini a pagarne le spese.Nei giorni scorsi l’azienda ha depositato il
progetto di bonifica del sito inquinato, presso le sedi di Arpav e del Comune di Trissino. Un progetto che prevede come principali fasi d’azione l’impermeabilizzazione superiore del sito, l’incapsulamento al confine con il fiume Poscola e il potenziamento delle barriere idrauliche.
Qui l’articolo del Corriere del Veneto.Nel frattempo, mentre gli enti coinvolti si confrontano sul da farsi, i residenti dell’area contaminata che ad ottobre 2017 avevano avviato una campagna fotografica sui social media, hanno rilanciato l’appello assieme alle Mamme No PFAS, a sportivi, artisti e personaggi dello spettacolo, come testimonial della
campagna “Facce da PFAS”.
Per partecipare basta inviare una foto a colori in alta risoluzione a mezzo busto, tenendo in mano un cartello bianco con una frase di denuncia, all’indirizzo
faccedapfas@gmail.com.Un’iniziativa interessante invece arriva dal
movimento No PFAS, il quale ha intrapreso un
progetto educativo rivolto alle scuole delle tre province interessate dall’inquinamento. L’obiettivo è quello di discutere con gli studenti i temi della
salvaguardia della salute e della tutela del territorio.
Qui maggiori informazioni.
Martina Sartori