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10 Aprile 2019
La settimana scorsa è stato presentato a Vicenza il primo Parco del Riuso Intelligente: una rete tutta vicentina di soggetti, strutture e relazioni capaci di spingere al massimo la riduzione dei rifiuti attraverso il riuso. Legambiente Vicenza è parte di questa rete e svilupperà nei prossimi mesi diverse azioni di sensibilizzazione della cittadinanza e collaborerà attraverso alcuni laboratori e ospitando attività di Repair Cafè @ Porto Burci.
Dal 2 al 4 aprile si è svolto a Vicenza il 3° meeting transnazionale del progetto Interreg SURFACE, organizzato da Cooperativa sociale Insieme. Il progetto europeo mira a migliorare la gestione ambientale e la qualità della vita nelle aree urbane attraverso la creazione di Parchi di Riuso Intelligenti (Smart Reuse Parks).
Si sono riuniti 40 rappresentanti di imprese sociali, istituti di ricerca, multiutility, istituzioni locali e consorzi di settore provenienti da Austria, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Croazia, Belgio e Italia (Vicenza e Rimini nello specifico), per confrontarsi sul recepimento del recente “Pacchetto sull’Economia Circolare” della Comunità Europea; in particolare su come definire le migliori azioni per lo sviluppo di strategie integrate di riuso e preparazione al riutilizzo nei piani di riduzione e gestione dei rifiuti. Il meeting è stato l’occasione per la presentazione delle azioni pilota locali che vedono coinvolti anche il Comune di Vicenza, Aim Ambiente e Legambiente Vicenza.
La presidente della cooperativa Marina Fornasier ha spiegato che «il meeting è un’occasione importante per la Città e per la Provincia, per tutti i soggetti locali coinvolti e gli stakeholder nazionali, per un confronto sulla definizione delle migliori strategie ambientali per la riduzione dei rifiuti; per questo abbiamo invitato anche consulenti ambientali, tecnici di settore, imprese sociali, Arpav e rappresentanti della Provincia ma soprattutto aziende municipalizzate/multi-utility locali responsabili della raccolta, del recupero o dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Queste ultime infatti nei prossimi anni dovranno integrare le proprie attività di gestione rifiuti con il processo sociale, culturale e industriale di Riuso e Preparazione al Riutilizzo come dettato dalla gerarchia europea dei rifiuti, collaborando con imprese sociali che, citando la direttiva europea sui rifiuti (UE) 2018/851, possono garantire impatti sociali ed ambientali positivi».
Nel meeting e nella conferenza stampa dedicata è stato descritto il primo Smart Reuse Park italiano, cioè una rete di strutture, servizi e relazioni tra imprese sociali, settore pubblico, aziende private, associazioni e cittadinanza che consente la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse attraverso le attività di riutilizzo e preparazione al riutilizzo, azioni fortemente connesse al riciclo. Lo Smart Reuse Park della provincia di Vicenza è una rete territoriale, quindi un luogo sia fisico che virtuale, che comprende due centri del riuso, reti di riparatori locali, “repair cafè” con laboratori di autoriparazione, negozi dell’usato e recupero, oltre che alcuni ecocentri della provincia,.
«Oggi si celebra la partenza ufficiale del primo dei 5 Smart Reuse Park che si stanno avviando grazie a questo progetto – dichiara Christian Leonhartsberger di ATM, partner Austriaco coordinatore del progetto – i centri di Vicenza, Innsbruck (Austria), Kempten (Germania), Budapest (Ungheria), Torun (Polonia) si inseriscono a pieno titolo nello sviluppo dei tre pilastri della sostenibilità ambientale attraverso la prevenzione della creazione di rifiuto collegato con il risparmio energetico, la creazione di posti di lavoro e l’attività sociale a livello locale».
Grazie alla creazione di occasioni di confronto e sperimentazioni in forma coordinata tra i diversi portatori di interesse, il Parco di Riuso Intelligente è propulsore di esperienze d’avanguardia sui temi ambientali, proponendo in maniera crescente nuove iniziative e soluzioni intelligenti per il riuso attraverso la ricerca e lo sviluppo di modelli innovativi di collaborazione tra i diversi attori cittadini, ad esempio tra pubblico e privato sociale.
Adriano Verneau