Aria
11 Aprile 2017
Quello dello smog è un problema ben conosciuto a Vicenza e ad oggi i giorni di superamento del limite di 50 µg/m3 sono già stati 48, con un limite nazionale di 35 giorni. Negli ultimi anni questo numero è sempre stato superato, ma nel 2016 i 48 giorni di sforamento sono stati raggiunti ad inizio dicembre, non a metà marzo. Non osiamo immaginare quanti saranno i giorni a fine anno se il tempo rimarrà stabile come lo è stato in questi ultimi mesi.
Con l’arrivo del Treno Verde a Vicenza, nei giorni del 23 e 24 marzo, il tema della qualità dell’aria è tornato sotto i riflettori. La campagna di Legambiente porta ogni anno, in tutta Italia, l’attenzione sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Quest’anno oltre al monitoraggio delle polveri sottili in punti strategici della città, è stato effettuato un monitoraggio indoor, ovvero il rilevamento delle sostanze presenti all’interno di un edificio, grazie alla collaborazione con la scuola secondaria superiore di primo grado Dino Carta che ha permesso le rilevazioni.
Il monitoraggio scientifico del Treno Verde è stato realizzato grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmalab, Orion, con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR-IIA e dell’Università IUAV di Venezia che, grazie ad una strumentazione portatile, ha consentito ai tecnici di Legambiente di misurare i valori di inquinanti atmosferici (PM10, PM2,5, PM1) e acustici, nelle giornate del 22 e 23 marzo, presso cinque punti della città di Vicenza.
I risultati ottenuti hanno confermato una criticità di cui siamo ormai consapevoli; i monitoraggi hanno rilevato concentrazioni preoccupanti in tutte quelle zone che possono rappresentare i principali percorsi abitudinari dei cittadini nei loro spostamenti quotidiani come i percorsi casa- scuola- lavoro o legati al tempo libero.
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È preoccupante vedere come anche nelle aree in cui ci si aspetterebbe una ridotta presenza di polveri sottili, come per esempio lungo Corso Palladio e presso Piazza dei Signori, entrambe zone pedonali nel cuore del centro storico, i valori di PM10 rilevati sono rispettivamente di 60,2 µg/m3 e 64 µg/m3.
Altro esempio preoccupante lo rappresenta il rilevamento all’ingresso di Parco Querini lungo Viale Rodolfi, un luogo frequentatissimo da famiglie, anziani e sportivi ignari dell’aria che respirano durante i loro momenti di svago immersi nel verde cittadino: i valori di PM10 misurati sono di 89,7 µg/m3.
Per quanto riguarda le misurazioni di inquinamento acustico in 4 punti su 5 i valori sono appena entro i limiti previsti dal piano di zonizzazione acustica della città; l’unico punto oltre i limiti di legge è risultato essere quello di Corso San Felice e Fortunato.
La novità di quest’anno è stata il monitoraggio della qualità dell’aria indoor, all’interno di un istituto scolastico. I tecnici di Legambiente hanno svolto un monitoraggio indoor all’interno di una scuola della città di Vicenza, l’Istituto Dino Carta, campionando nei 15 giorni precedenti l’arrivo del Treno Verde le concentrazioni dei composti organici volatili (VOC) e i valori di CO2, temperatura e umidità, in alcuni punti strategici dell’edificio quali aule, mensa e giardino esterno.
“Le campagne di monitoraggio che stiamo eseguendo durante le tappe del treno verde – dichiara Lucia Paciucci, dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, – mostrano come l’aria all’esterno sia spesso meno inquinata di quella in ambiente confinato, sebbene le concentrazioni siano al di sotto dei limiti di legge”. “La verità – conclude Paciucci – è che passiamo quasi il 90% del nostro tempo in luoghi confinati e dovremmo prestare maggiore attenzione alla qualità dell’aria presente in tali ambienti ‘chiusi’. Troppo spesso invece non è così. Eppure basterebbe veramente poco, come aprire le finestre, per contenere il problema”.
Jessica Canella